Occorre differenziare sin dall’inizio una “Difficoltà dell’apprendimento” da un “Disturbo dell’apprendimento”. Il termine “difficoltà” sta ad indicare che vi sono prestazioni inferiori rispetto a quelle attese, mentre il termine “disturbo” dovrebbe venire utilizzato solo se queste difficoltà sono fatte risalire a disfunzioni del sistema nervoso centrale (quindi a qualcosa di “biologico”, “fisico”, “neuropsicologico”).
In particolare nelle scuole primarie alcuni bambini manifestano difficoltà linguistiche,articolano male alcuni fonemi o balbettano o farfuliano. Altri evidenziano difficoltà nell’apprendimento della scrittura o della lettura o in aritmetica. Altri ancora corrono in modo scoordinato o riescono male nelle attività motorie che richiedono un orientamento spaziale e temporale o in quelle che richiedono abilità manuale.
Spesso le cause sono facilmente identificabili: difficoltà temporanee di inserimento scolastico, problemi legati alla sfera familiare, scarsa motivazione, disabilità intellettive ecc.
Capita invece che in alcuni casi non siano “immediatamente” chiare le motivazioni. Il bambino riesce in tutto ma in quelle specifiche che riguardano particolari tipi di apprendimento ha forti difficoltà, ad esempio aritmetica, lettura ecc.
È lecito pensare che abbia una difficoltà o un disturbo dell’apprendimento.
Possono riguardare:
- lettura e/o scrittura
- matematica
- comprensione del testo
- della coordinazione motoria
- non-verbali
- linguaggio