Depressione

La depressione a differenza di quello che a volte si pensa non è qualcosa di immaginario, dovuto a colpe personali o ad una particolare debolezza di carattere, né uno stato d’animo che si può superare da soli con uno sforzo di volontà. La depressione è un disturbo frequente, anzi il disturbo psicologico che causa maggiore sofferenza e disabilità nella popolazione. Ciò che varia è il tono dell’umore, che sappiamo essere una funzione psichica importante nell’adattamento al nostro mondo interno ed a quello esterno. L’umore si caratterizza per la flessibilità, quindi flette verso l’alto se viviamo situazioni positive e favorevoli, e verso il basso quando ci troviamo in situazioni negative e spiacevoli.
Per depressione si intende la perdita della flessibilità del proprio tono dell’umore, che si irrigidisce verso il basso e non risulta più influenzabile da situazioni esterne di vita favorevoli.
Le cause della depressione possono essere endogene, cioè avere ragioni interne o esogene (si tratta di depressione reattiva) quando le motivazioni sono eventi luttuosi, stressanti o comunque avversi.

Quando si può parlare di depressione?

Se almeno per due settimane la persona sperimenta:

  • umore depresso o perdita di interesse e piacere per buona parte delle attività; per quasi tutta la giornata, la persona si sente svogliata e priva di forze, le cose che prima erano fonte di soddisfazione e di  gratificazione diventano superflue e prive di attrazione, è presente un senso di noia continuo. Sono ricorrenti sentimenti di ansia, tristezza e angoscia, il presente viene visto come senza valore, il passato appare vuoto e inutile e il futuro sembra una condanna da cui si cerca inutilmente di scappare. La sfera sessuale perde di coinvolgimento e anche in questo ambito tutto sembra piatto e spento. Spesso la persona esperisce sensi di colpa, si sente colpevole per essersi ammalata e responsabile per la “poca volontà” a voler guarire. A volte questa idea è condivisa dalle persone che vivono con lei. È importante sapere che la persona depressa è deprivata dell’energia psichica necessaria ad intraprendere le attività quotidiane, e questa è una delle caratteristiche principali dell’episodio depressivo.
  • instabilità ponderale, cioè significativo aumento di peso, o perdita di peso senza essere a dieta (per es. un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese), oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno;
  • agitazione o rallentamento psicomotorio tale che anche le persone prossime lo notano, non è quindi solo la persona sofferente a notare un'”alterazione”;
  • insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno; solitamente si manifesta con numerosi risvegli, soprattutto nelle prime ore del mattino. Riferisce di svegliarsi dopo poche ore di sonno, di non riuscire più ad addormentarsi e di essere costretto ad alzarsi alcune ore prima rispetto all’orario abituale; durante i periodi di veglia notturna pensa incessantemente alle disgrazie della vita e alle colpe del passato. In altri casi la fase depressiva può essere caratterizzata da un aumento delle ore di sonno con ipersonnia, fino a una vera e propria letargia.
  • sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati, che per la rigidità possono sembrare deliranti. Il contenuto non riguarda solo il senso di colpa per essere malato, ma interessa anche convinzioni altre della persona. Ad esempio prova forti sentimenti di colpa per i propri familiari, per essere “quella che crea problemi”, “quella malata”, “quella che sarebbe meglio se ne andasse”.
  • pensieri ricorrenti di morte, che sfociano anche in ideazione suicidaria senza un piano specifico, o con un tentativo di suicidio, o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.
Quando si crede vi possa essere in atto un episodio depressivo è importante rivolgersi ad un esperto che ne valuti l’intensità e la struttura, così che si disponga un percorso terapeutico. La depressione è infatti curabile.